Il corpo del pupazzo è fissato direttamente sulla mano e sull’avambraccio dell’animatore per mezzo di un’armatura in ferro. La parte più interessante è data dal meccanismo di controllo della testa: il movimento del polso viene direttamente trasferito alla testa della marionetta attraverso un giunto cardanico, permettendole un movimento estremamente naturalistico.
Le mani sono la parte più complessa della marionetta, hanno tutte le dita articolate e sono quindi prensili. Le leve di controllo degli occhi e della bocca sono nascoste sotto il palmo della mano. Il dito indice e il dito medio agiscono come gambe della marionetta. I materiali costruttivi sono legno e ferro.
Tutti i meccanismi sono realizzati a mano, compresa la realizzazione delle molle e delle viti. In ragione di tale complessità i tempi di costruzione sono molto lunghi, si impiegano circa tre mesi per la costruzione di una singola marionetta e ancor più tempo è necessario per l’apprendimento della manipolazione.
L’inventore della marionetta da polso, l'ingegnere siberiano Vladimir Zakharov Yakovlevich, arriva a progettare e a realizzare il primo prototipo intorno alla fine degli anni ’90.
Jlenia Biffi, allieva diretta del Maestro Zakarov, ha appreso i segreti costruttivi delle marionette da polso nel suo viaggio in Siberia nel 2010; giungendo a perfezionarsi presso il teatro 2KU; contribuendo alla diffusione della conoscenza in Europa di queste sofisticate macchine sceniche che rappresentano l’anello di congiunzione tra robotica e teatro.
